«Senta, secondo me le buste paga sono sbagliate perché c’è una “festività non goduta” ma noi per Ognissanti s’è fatto festa?»
«No, sono giuste; la festività non goduta si riferisce al 4 novembre»
«Ah, sì? E che si festeggia? Non è neanche segnato di rosso sul calendario…»
«La festa dell’Unità Nazionale»
«Uhm…lo dicevo io, meglio fare il dipendente, ti pagano per stare a casa!»
Questo scambio di battute ha luogo quasi ogni anno, di solito ai primi di dicembre, quando in azienda arrivano i cedolini paga del mese di novembre. E non conta se l’imprenditore ha alle proprie dipendenze lavoratori da uno o da dieci anni, è proprio una faccenda che non gli entra in testa.
Cerchiamo allora di capire quali sono le festività e come vengono retribuite, poiché il principio generale è che, durante i giorni festivi, il lavoratore subordinato ha diritto di astenersi dal lavoro e di percepire la retribuzione; l’eventuale prestazione lavorativa, infatti, può essere richiesta solo in presenza di un accordo tra le parti e solitamente è legata al settore di attività in cui il lavoratore viene impiegato.
Le giornate festive, oltre alla domenica, sono stabilite dalla legge e solo in parte dai contratti collettivi. Sono dodici (come gli apostoli, come i mesi, come le fatiche di Ercole…) fra civili e religiose, e sono quelle solitamente “segnate in rosso” sui calendari:
Capodanno (1° gennaio)
Epifania (6 gennaio)
Festa della Liberazione (25 aprile)
Lunedì dell’Angelo o Pasquetta (festa mobile che coincide con il lunedì dopo Pasqua)
Festa del Lavoro (1° maggio)
Festa della Repubblica (2 giugno)
Assunzione o Ferragosto (15 agosto)
Ognissanti (1° novembre)
Immacolata (8 dicembre)
Natale (25 dicembre)
Santo Stefano (26 dicembre)
Festa del Santo Patrono (ogni Comune ha il suo)
Le domande più frequenti che vengono poste a chi gestisce il personale, anche ai fini dei riflessi sui costi aziendali, sono queste:
Ma il giorno di Pasqua non è una festività?
Pasqua cade sempre di domenica, per cui viene considerata festiva al pari di tutte le altre domeniche dell’anno.
E se una di queste dodici festività coincide con la domenica?
Dev’essere retribuita, maggiorando la retribuzione mensile della quota giornaliera di 1/26 oppure la retribuzione oraria per 1/6 dell’orario settimanale poiché, di fatto, il lavoratore ha goduto di una giornata di riposo in meno.
E se cade di sabato?
Dipende. Se in azienda vige la “settimana corta” (dal lunedì al venerdì), nessuna ripercussione avrà sulla normale retribuzione mensile, mentre sarà comunque retribuita a tutti quelli che percepiscono la retribuzione su base oraria.
E se si lavora in un giorno festivo, cosa spetta?
Oltre alla normale retribuzione, già comprensiva della festività retribuita in misura giornaliera oppure oraria come spiegato prima, spetterà un ulteriore giornata retribuita – maggiorata in base alla percentuale prevista dal CCNL di riferimento – oppure una giornata di riposo compensativo e la sola maggiorazione di lavoro festivo per le ore effettivamente lavorate.
Ma il Santo Patrono è quello del Comune in cui si lavora?
Generalmente sì, anche quando la sede operativa non coincide con la sede aziendale, purché il lavoratore sia assegnato in quella sede di lavoro stabilmente. Altrimenti, potrebbe essere anche quello del Comune dove ha la sede legale l’azienda.
Ma… il 4 novembre, perché viene considerata sempre una festività non goduta, e quindi retribuita “in più”?
Perché la celebrazione di questa festività è stata spostata alla prima domenica successiva dopo quella data, trasformandola così in una “festività coincidente con la domenica”, con le conseguenze sul piano retributivo che abbiamo visto prima in questi casi.
E se la festività cade all’interno di un periodo di ferie?
Quel giorno verrà retribuito come festività e non come feria, pertanto non verrà considerato come un giorno di ferie goduto.
E siccome il nostro Studio ha sede a Siena, come non ricordare un’altra delle domande che spesso ci viene posta: ma il giorno del Palio è festivo? Naturalmente no; tuttavia, è frequente la compensazione di due mezze giornate non lavorative (i pomeriggi del 2 luglio e del 16 agosto, quando i giorni del Palio cadono infra settimanalmente) con l’intera giornata del Santo patrono che è, invece, il 1° dicembre (Sant’Ansano). Questo accade per lo più nel privato, dove la prassi ha prevalso sulla norma, poiché gli uffici pubblici normalmente osservano la festa del Santo Patrono il primo giorno del mese di dicembre.
Buongiorno io lavoro due settimane al mese. 60 ore totali la cooperativa dice che io non ho diritto ne a Pasquetta ne la festa del 25 aprile a percepire queste due festività perché non cadevano nelle settimane che io ho lavorato. È vero è così? Vi ringrazio
Gent.ma Ale,
dalle poche informazioni contenute nel tuo commento potremmo dedurre che hai un contratto di lavoro a tempo parziale di tipo verticale (lavori soltanto in alcuni periodi del mese o dell’anno), la retribuzione viene calcolata in ore e non spalmata sull’intero mese (mensilizzata), allora si spiegherebbe la risposta che hai ricevuto dal tuo datore di lavoro ed è così, in effetti.
Oppure, altra ipotesi, che tu abbia un contratto di lavoro intermittente, e allora le festività verrebbero riconosciute e retribuite soltanto se lavorate.
Grazie per averci scritto.
Studio Neri Sabatini
Buongiorno,
Se, in una di quelle festività compreso il 4 novembre, io avessi il mio normale giorno di riposo, come verrebbe calcolato? Come normale giorno off oppure come “festività goduta” in quanto si rimane a casa?????
Il 4 novembre è una festività che è stata ‘spostata’ per legge alla prima domenica successiva, diventando così di fatto sempre una festività non goduta da retribuire in più in busta paga proprio perché, generalmente, la domenica è una giornata di riposo per tutti. L’alternativa al pagamento della festività potrebbe esser un riposo compensativo. Se dovesse, invece, coincidere con la giornata di riposo settimanale del lavoratore, ciò verrà comunque compensato dal pagamento di una festività in più oltre alla retribuzione normale.
Salve
Quest’anno il giorno festivo del primo novembre cade di domenica .
La mia domanda è questa : il lavoratore part.-time commercio ,con domenica inclusa nell’orario ,può scegliere di godere di tale festività ….od è obbligato ad andare al lavoro ? (I festivi sono facoltativi nel contratto).Spero di essermi spiegata bene
La ringrazio
Se da contratto individuale a tempo parziale le viene concessa la possibilità di scegliere se lavorare o meno nel caso in cui la festività coincida con la domenica, può certamente optare in tal senso senza essere obbligata ad andare al lavoro. Una delle caratteristiche principali del lavoro part-time, infatti, è che il lavoratore possa disporre con certezza del suo tempo al di fuori dell’orario di lavoro concordato. Tuttavia, qualora avesse dato la sua disponibilità ad accettare clausole di flessibilità e il suo datore di lavoro le chiedesse per tempo di prestare la sua attività lavorativa, potrebbe non essere così facile rifiutarsi di andare al lavoro.
Speriamo di aver chiarito il suo dubbio.
Studio Neri Sabatini
Vorrei sapere la differenza di retribuzione tra una giornata lavorativa normale e una festività goduta e non .Ambito edilizio
Gentile Alfonso,
tra una giornata lavorativa e una giornata di festività non c’è differenza, viene erogata la paga oraria prevista dal ccnl per le ore.
Nel caso, invece, di attività lavorativa prestata durante una giornata festiva, in edilizia (artigiana) è prevista una maggiorazione della paga oraria del 45%, che diventa del 55% qualora si trattasse di lavoro straordinario e festivo (oltre le 40 ore settimanali).
Grazie per aver visitato il nostro sito.
Buongiorno, avete scritto sopra: “E se si lavora in un giorno festivo, cosa spetta?
Oltre alla normale retribuzione, già comprensiva della festività retribuita in misura giornaliera oppure oraria come spiegato prima, spetterà un ulteriore giornata retribuita – maggiorata in base alla percentuale prevista dal CCNL di riferimento – oppure una giornata di riposo compensativo e la sola maggiorazione di lavoro festivo per le ore effettivamente lavorate.” La azienda dove lavora ma soprattutto lo studio che elabora le buste paga, afferma che se lavorata, non spetta il pagamento della “Festività non goduta”. Potreste gentilmente inviarmi i riferimenti normativi. grazie
Carlo buongiorno, ci scrivi che : “La azienda dove lavoro ma soprattutto lo studio che elabora le buste paga, afferma che se lavorata, non spetta il pagamento della “Festività non goduta”. Potreste gentilmente inviarmi i riferimenti normativi.” ma non hai precisato il settore.
Il riferimento normativo principale solitamente è il CCNL di riferimento, alla voce “Festività” oppure “Lavoro festivo”;generalmente queste sono le locuzioni utilizzate.
Lavorare in un giorno festivo dà sempre diritto al pagamento di un “di più”, altrimenti non avrebbe senso definirla tale, sarebbe un normale lavoro in un normale giorno feriale.